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Coltura del cardo: un´opportunità per una nuova relazione agro-industriale
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Coltura del cardo: un´opportunità per una nuova relazione agro-industriale

Presentati nella sede di Porto Torres i primi risultati della sperimentazione avviata lo scorso autunno e il programma per la messa a punto della costruenda filiera innovativa

Porto Torres, 4 luglio 2012 – Una folta rappresentanza del mondo agricolo sardo è convenuta oggi presso Matrìca, la joint venture tra Novamont e Versalis, per seguire il primo incontro tecnico-divulgativo sulla coltura del cardo, una specie erbacea particolarmente idonea per la produzione di biomassa e olio, materie prime per la ´bioraffineria di terza generazione´ che nascerà nello stabilimento Matrìca di Porto Torres e che produrrà intermedi chimici e bioplastiche secondo un approccio di totale integrazione con la costruenda filiera agricola locale.

Sono molte le specie erbacee che potrebbero essere utilizzate per la produzione di biomassa e di olio ma alcune di esse, oggetto di sperimentazione già avviata, possono essere coltivate nelle condizioni climatiche tipiche dell´ambiente sardo (aride), senza ricorrere all´uso di irrigazione secondo i criteri di agricoltura sostenibile a basso input, perseguiti dal progetto Matrica.

Il cardo (Cynara Cardunculus) è una di queste: considerato fino a ieri un´infestante, grazie alla sua elevata produttività può essere coltivato su grandi superfici anche in terreni poco fertili ed in zone dotate di scarse precipitazioni annuali; il vigoroso sviluppo della parte epigea e dell´apparato radicale lo rendono particolarmente indicato in ambienti a rischio di erosione e desertificazione. Non solo. Il cardo è una pianta ben competitiva con le infestanti, che si adatta facilmente all´ambiente circostante, con minimi fabbisogni di azoto e di altri nutrienti e di norma non interessato da attacchi di insetti o fitopatie. Dopo l´impianto, il solo lavoro di campo è la raccolta annuale della biomassa e/o del seme, che va effettuata nel periodo secco – tra luglio e agosto -, in questo modo riducendo rischi di compattazione del suolo. In autunno la caduta delle prime foglie formate dalla rosetta contribuisce alla creazione di un suolo superficiale ricco di humus che migliora le caratteristiche fisiche e del terreno stesso.
In sintesi, una coltura che necessita di bassi input, abbattendo così in modo significativo l´impatto ambientale.

Dopo aver descritto la prima fase della sperimentazione, avviata nell´autunno dello scorso anno, e delineato i prossimi passi delle molteplici attività di sperimentazione in corso, in vista dell´ottimizzazione, al termine del percorso sperimentale, di un protocollo di coltivazione del cardo, i relatori hanno illustrato agli agricoltori le prime esperienze maturate fino ad oggi e proposto i principi guida della attesa cooperazione tra Matrìca e imprese agricole al fine di avviare un percorso condiviso con gli operatori agricoli del territorio. ´Abbiamo l´ambizione di dar vita ad un modello di business innovativo che coniughi le nostre esigenze industriali con quelle delle imprese agricole sarde. Un modello di relazione agro-industriale moderno, finalizzato alla realizzazione di una filiera innovativa, integrata e a basso impatto ambientale´, ha dichiarato Michele Falce di Matrìca.

L´incontro e´ stato l´occasione per condividere l´avvio di un percorso virtuoso che possa permettere di raggiungere un accordo di programma che individui gli obiettivi principali e definisca attori e ruolo di ciascuno nella filiera, nel rispetto dei reciproci valori guida e con particolare attenzione alla gestione del territorio, alla produzione italiana e alla tutela dell´ambiente. "Siamo certi che queste attivita´ potranno dare un concreto contributo al tavolo di concertazione istituito dalla Regione Autonoma della Sardegna in ottemperanza al Protocollo firmato a Palazzo Chigi", sottolinea il consigliere di Matrica, Marco Versari, "la nostra ambizione è creare una vera e propria alleanza con le imprese agricole sarde, basata sulla condivisione dei valori, sulla salvaguardia del territorio e delle produzioni autoctone che generi occupazione a favore della realtà sarda e sostenibilità ai necessari investimenti", conclude il consigliere di Matrìca Marco Versari.

Comunicati e note stampa | Mer, 4 Luglio 2012


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